Riprogrammazione
“Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione” Henry Ford.
A prima vista, dopo aver detto che l’inconscio non sa distinguere tra realtà e finzione , riprogrammarlo può sembrare un compito piuttosto facile ma nasconde alcuni ostacoli non trascurabili.
Innanzi tutto bisogna ricordare che i condizionamenti e le convinzioni dell’inconscio sono frutto di anni e anni di esperienze con prove e contro-prove che si sono radicati in una serie di abitudini.
Per quanto queste abitudini possano determinare situazioni spiacevoli l’inconscio vi rimane attaccato come unica certezza che conosce.
Accade quindi che una persona che abbia consolidato nel proprio inconscio l’abitudine a sentirsi vittima in ogni situazione continui a perpetrare tale reazione anche se questo le provoca sofferenze e frustrazioni.
Possiamo concludere che l’inconscio ha dei veri e propri attaccamenti alle proprie abitudini sia che esse siano buone o cattive che determinano reazioni automatiche, meccaniche e ripetitive.
Oltre questo ostacolo delle abitudini vi è anche quello non meno importante dalla paura del cambiamento. E’ preferibile per l’inconscio sopportare una male conosciuto che affrontare una situazione nuova e imprevedibile, potenzialmente fonte di rischi.
Questa riprogrammazione è quindi un percorso che non può essere né rapido né violento ma va portato avanti con costanza e determinazione per superare gradualmente le resistenze che l’inconscio oppone.
Poiché l’inconscio è abitato da convinzioni alimentate dalle abitudini che ne determinano reazioni e comportamenti la strada da percorrere è quella di sostituire le convinzioni negative che ci procurano sofferenza e frustrazione con quelle positive che possano liberare tutte le nostre potenzialità.
Come detto l’inconscio è una sorta di registratore dobbiamo quindi usare tutti i mezzi per raggiungerlo ed effettuare nuove registrazioni che vadano un po’ alla volta a sovrapporsi e a sostituirsi a quelle vecchie.
Parole (Mantra), suoni (musica), immagini (visualizzazioni), emozioni e soprattutto esperienze ci aiuteranno a creare le nuove e positive abitudini del nostro inconscio.