Jukebox
Jukebox
La psicologia applica il concetto secondo il quale le persone nel corso della propria esistenza hanno esperienze negative che si accumulano dentro di loro come un liquido, finché non c’è più spazio per contenerle e le esperienze in questione esplodono o traboccano.
L’unico modo di affrontare questa situazione, dicono i terapeuti, consiste nel rivivere gli eventi e le sofferenze da cima a fondo, tentando poi di farle scomparire una volta per tutte.
Come sostiene Anthony Robbins nel suo libro “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri” sembra più aderente alla realtà il fatto che gli esseri umani continuano ad avere esperienze che vengono registrate e immagazzinate nel cervello come dischi in un Jukebox.
Ne consegue che possiamo scegliere di ricordare esperienze ovvero premere bottoni con cui suonare “canti” di felicità e gioia, oppure premerne altri che generano dolore.
Rivivere in continuazione esperienze dolorose senza cambiarle nella nostra mente porta inevitabilmente a rafforzarle. Per cambiare il nostro stato d’animo, non è necessario rivivere tutta la sofferenza accumulata nella memoria, ma dobbiamo mutare la rappresentazione interna da negativa a positiva, e dev’essere una rappresentazione che entri automaticamente in azione e ci permetta di produrre risultati migliori.
Per ottenere questo risultato si possono applicare diverse tecniche.
Rielaborazione
La scienza dice che il 50% dei ricordi che abbiamo immagazzinato nella mente sono “falsi”, dunque è chiaro che rimodularli non è poi una cosa sbagliata.
Si possono visualizzare nella mente le esperienze dolorose e rimpicciolirne le dimensioni, smorzarne i colori, abbassare il volume dei suoni, sbiadire l’immagine e allontanarli da noi finendo con lanciarli in un sole che li assorbirà completamente.
Allo stesso modo si possono prendere esperienze gioiose e aumentare le dimensioni, accentuare i colori, alzare i toni e tenerle vicine a noi.
La chiave per la riuscita della tecnica è la ripetizione, non stancatevi e ripetete i passaggi più volte.
Sembra banale ma nella maggior parte dei casi ha grandi risultati.
Lo scatto
E’ possibile anche far scattare reazioni positive associandole a ricordi negativi ripetendo parecchie volte una specie di scatto automatico, simile a un gioco di prestigio, che nella nostra mente faccia d’incanto sparire l’immagine dell’esperienza negativa sostituendola con una positiva.
Dopo un sufficiente numero di ripetizioni lo scatto avverrà automaticamente consentendoci di passare all’istante da uno stato d’animo di sofferenza a uno di gioia senza il minimo sforzo.
Provate, funziona!